“La pozione di radice di meo ha proprietà rilassanti, provoca l’urina, cura la vulva, lenisce il gonfiore di stomaco e lo storcimento dell’intestino, mitiga l’artritismo, giova al catarro del torace, risolve la stranguria dei giovani.…
Categoria: Consigli dal medioevo
“Il napello è un’erba dal veleno pernicioso: esso distrugge chi lo beve. La dose più alta tollerabile è di mezza dracma, ma porta a morte anche meno. In realtà il napello è un animale che…
“A chi ha lo stomaco infreddato il decotto di mirabolano si deve dare con un po’ di acqua calda perché se si fa con acqua fredda immediatamente viene rigettata.” Dal codice "Historia Plantarum", fine XIV…
“I bulbi della cipolla agreste cotti e mangiati domano il dolore ai fianchi e giovano a quelli che, per loro sfortuna, accusano appunto il dolore ai fianchi, ma non devono mangiarne molti perché danno fastidio…
“Il partenio ha odore grave e sapore amaro. Quando viene odorato il suo vapore, favorisce il sonno ma non ne induce troppo. Il suo olio è risolutivo, calefattivo e sottigliativo.” Dal codice "Historia Plantarum", fine…
“Il ciclamino è utile contro i disturbi della milza: nell’ultimo giorno della luna calante in Giove si prende il ciclamino, si pone sulla milza, si incide con una lama in tre parti; alla vista dell’ospite…
“La catapuzia minore, chiamata anche erba cagarella, ha foglie simili a quelle del mandorlo, ma più lunghe e lisce. Il suo succo purga la flegma e la colera, mentre le sue foglie cotte in brodo…
"La radice della serpentaria, una volta essiccata, di riduce in polvere e si confeziona con l’acqua di rose, si espone di nuovo al sole e poi si usa per ungere la faccia: la rende chiara…