CRUDELTA’ A COLORI
Giunto nel Messico pochi anni dopo la caduta dell’impero azteco, il frate francescano spagnolo Bernardino Ribeira da Sahagún cominciò a intervistare i nativi per studiare le usanze di quel popolo brutalmente soggiogato dai conquistadores. Ne nacque una grande enciclopedia illustrata che oggi, presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, è la fonte più completa per studiare usi e costumi di quell’antica civiltà: un mondo in cui il pensiero occidentale, focalizzando l'attenzione soprattutto su aspetti tribali di efferata crudeltà come il sacrificio umano e il pasto cannibalico, ha assegnato il confine tra la civiltà e l'assoluta barbarie. Ora quel codice riccamente illustrato viene nuovamente studiato, in un saggio a cura di Gerhard Wolf e Joseph Connors, sotto il profilo dei significati che gli aztechi attribuivano all'uso del colore, mettendo in evidenza, con una serrata indagine etnografica e antropologica non meno che storico-artistica, gli elementi che erano alla base di vari approcci alla realtà quotidiana come le previsioni del tempo e la cura delle malattie, nonché la funzione assunta dal colore, presso gli illustratori del codice, nel descrivere il loro rapporto con gli invasori europei.
Il codice: Fra Bernardino da Sahagún, Historia General de la cosas de Nueva España, Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Codice Mediceo-Palatino 218-220.
Il libro: Gerhard Wolf e Joseph Connors (a cura di), Colors Between Two Worlds. The Florentine Codex of Bernardino de Sahagún, Harvard University Press, Cambridge (Mass.) 2012 (Villa I Tatti Series, 28), 288 illustrazioni a colori, 11 illustrazioni in bianco e nero, 5 grafici, 14 tavole, € 63,00.
Due genitori assonnati e un Bambino bello sveglio... per certi versi, questa scena…
Miniatura tratta da un salterio diurno, ms. Ms. Ludwig IX 14 (83.ML.110), c.…
Da oggi (precisamente alle 8.50 italiane!), con l'ingresso del Sole nella costellazione della…