Da Paolo Uccello a Vasari, nuova mostra in Valdarno
Si è aperta lo scorso sabato la mostra ''Arte a Figline. Da Paolo Uccello a Vasari'', in programma al Palazzo Pretorio di Figline Valdarno fino al 19 gennaio 2014 (ingresso gratuito). La mostra, curata da Nicoletta Pons, presenta 25 opere di pittura e scultura fra Quattro e Cinquecento, con l'aggiunta di una miniatura del museo della Collegiata proveniente dalla Confraternita locale di San Lorenzo. Il percorso espositivo sottolinea l'esistenza sul territorio di interessanti pale d'altare che rivelano non solo una qualità degna di chiese cittadine, ma anche la presenza di committenze importanti e significative. Di grande interesse il ritorno in Valdarno di un'importante opera di Paolo Uccello dal Museo fiorentino di San Marco (la Predella di Avane, unica testimonianza di una pala d'altare oggi perduta), mentre in rapporto con i due Angeli figlinesi attribuiti a Bartolomeo di Giovanni, arriveranno dalla Galleria degli Uffizi due scomparti di predella con Storie di San Benedetto.
In mostra anche l'Ultima cena di Vasari, ora presso Villa San Cerbone, proveniente dalla collezione Serristori formatasi nello Spedale figlinese a partire dal 1689: collezione dalla quale provengono anche le quattro Allegorie vasariane che per la prima volta fanno ritorno a Figline grazie al prestito dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Tavole di Ridolfo del Ghirlandaio, Mariotto Albertinelli e Gerolamo Macchietti documentano infine l'arte del Cinquecento sul territorio figlinese e limitrofo.
La mostra è promossa nell'ambito de La Città degli Uffizi ideata dal direttore della Galleria, Antonio Natali, e giunge a Figline per la terza volta dopo due fortunatissime rassegne dedicate alle opere del ''Cigoli'' e ''Dal Maestro della Maddalena a Masaccio''.
Per maggiori informazioni: Ministero dei Beni Culturali
14 settembre 1321: si spegneva oggi, esattamente 700 anni fa, il grande genio…
Sapevate che il primo romanzo della storia è stato scritto da una donna? Se…
Da amanti sia dell'arte che della storia, non possiamo che accogliere con profonda tristezza…