Ecuba
Eccoci ad un nuovo Women's Wednesday! Se la settimana scorsa abbiamo parlato di Polissena e del suo triste destino, oggi ci soffermeremo invece sulla madre, la regina Ecuba di Troia.
Quella di Ecuba è una storia piena di dolore. Seconda moglie di Priamo, re di Troia, Ecuba partorì numerosi figli: secondo alcune fonti furono ben 19, secondo altre "solo" 14. Fra questi molti furono fra i principali personaggi dell'Iliade di Omero, come Ettore, Paride, la profetessa Cassandra e la stessa Polissena. Così come molti dei suoi figli dimostrarono di avere qualche dono o talento, Ecuba stessa era spesso soggetta a premonizioni o incubi di cattivo auspicio. Mentre era incinta di Paride, ad esempio, sognò di partorire non un bambino ma una torcia infuocata e avvolta da serpenti, la quale dava poi fuoco a Troia. Terrorizzati dall'incubo, re e regina chiesero ai profeti della città di interpretarlo: era, naturalmente, un terribile presagio che indicava che se il bambino fosse sopravvissuto, un giorno sarebbe stato responsabile della caduta di Troia. Una volta nato, Ecuba ordinò quindi che Paride fosse ucciso: due servi, tuttavia, ebbero pietà del bambino e lo abbandonarono su una montagna, dove fu trovato e cresciuto da un pastore. Anni dopo Paride tornò infine a Troia, dando inizio, come noto, alla Guerra di Troia rapendo Elena, moglie del re Menelao, da Sparta: la profezia si era così avverata, portando Ecuba a dover assistere in prima persona alla morte della maggior parte dei suoi figli.
“Ecuba”, miniatura tratta dal manoscritto “Livre des femmes nobles et renommees”, ms. Français 598, c. 47v, 1403, Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Parigi.
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