IL MISTERO DEL MICHELANGELO SCOMPARSO (E OGGI RITROVATO)

Che fine ha fatto il "San Giovannino" di Michelangelo Buonarroti di cui parlano le fonti antiche? Gli studiosi se lo domandano da oltre cinque secoli. Oggi, il giallo del capolavoro scomparso è giunto al suo epilogo. Vi segnaliamo l'interessante articolo di Marco Carminati sul Domenicale di ieri (lo potete leggere qui https://goo.gl/NL6mP) dedicato al saggio di Francesco Caglioti dal titolo "Michelangelo, i Medici e la diplomazia europea: il San Giovannino di Ubeda" (Mandragora). Ecco l'inizio dell'articolo: Il giovane Michelangelo Buonarroti aveva scolpito tra il 1495 e il 1496 un San Giovannino marmoreo per Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici detto il «Popolano». La prima menzione dell'opera con la specificazione del proprietario l'aveva fornita – ancora vivente Michelangelo – Ascanio Condivi nella sua biografia del Buonarroti, che venne scritta nel 1553 sotto la diretta supervisione del Maestro. Quindici anni più tardi, Giorgio Vasari riprese la notizia nella seconda edizione delle Vite (1568). Poi calò il silenzio: la statua sembrava sparita nel nulla e per secoli ci si disinteressò di quella primizia michelangiolesca. La curiosità attorno al San Giovannino citato dal Condivi si riaccese solo nei primi decenni dell'Unità italiana. Gli sguardi si concentrarono su una statua comprata a Firenze nel 1817 dal pisano Ranieri Venerosi Pesciolini e migrata dal suo palazzo sino ai Musei berlinesi nel 1880 grazie all'acquisto di Wilhelm Bode. Bode identificò la statua con il San Giovannino mediceo, però a torto perché Alois Grünwald (1910) fu in grado di dimostrare che l'opera acquistata non era di Michelangelo ma risaliva al Seicento e spettava a Giovambattista Pieratti o a suo fratello Domenico Pieratti. Il San Giovannino di Berlino continuò comunque a far discutere gli studiosi finché non andò materialmente perduto nell'apocalisse di Berlino del 1945.    
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