LE VILLE E I GIARDINI MEDICEI SONO PATRIMONIO UNESCO

Le dodici ville e i due giardini medicei della Toscana sono entrate ieri nella Lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il sito - il 49° in Italia a ricevere questo riconoscimento - comprende Villa di Careggi, Villa di Castello, Villa della Petraia, il Giardino di Boboli, Villa del Poggio Imperiale a Firenze, Villa di Cafaggiolo a Barberino di Mugello, Villa de Il Trebbio a San Piero a Sieve, Villa Medici di Fiesole, Villa di Cerreto Guidi, il Giardino di Pratolino a Vaglia, Villa di Poggio a Caiano, Villa di Artimino a Carmignano, il Palazzo di Seravezza e Villa La Magia a Quarrata. L’insieme di questi monumenti - di cui vi avevamo già parlato qui - è il risultato di una complessa e rigorosa selezione rispetto ad un considerevole patrimonio immobiliare che la famiglia Medici acquisì, trasformandolo, o creandolo ex novo, anche in altre regioni italiane e in Francia. L’insieme della attività messe in campo dai Medici determinò la trasformazione del territorio nel passaggio dall’età medievale all’età moderna e lo sviluppo della tipologia della “villa con giardino” quale modalità insediativa innovativa rispondente, in termini architettonici, al nuovo modello di vita, di lavoro e alle esigenze di rappresentatività del potere politico e dell’influenza socioculturale esercitati della Dinastia. Il modello della “villa con giardino” segnò il passaggio dalla forma di occupazione feudale del territorio tipicamente medievale ad una moderna dialettica in cui l’architettura ed il paesaggio sono integrati. A segnare tale passaggio, che come si può ben comprendere fu progressivo e graduale, fu l’insieme di tutte le esperienze compiute sul territorio dentro e fuori la Toscana che produsse uno straordinario patrimonio immobiliare di cui le 14 realtà scelte a configurare il sito UNESCO rappresentano importanti capisaldi rispetto a fasi, eventi o caratteristiche particolarmente significativi. Si passa quindi dai primi complessi medicei che conservano ancora l’impianto, la morfologia o particolari elementi architettonici legati ad un retaggio medievale, a soluzioni più evolute in cui l’architettura si articola in forme rinnovate e complesse, aperte e sempre più integrate nel paesaggio naturale circostante. Estremamente innovativo in questi complessi è il rapporto con le componenti vegetali, articolate in un disegno progettato intenzionalmente dall’uomo: in tal senso, i giardini medicei sono, ancor oggi, considerati un esempio ed un modello eccezionale del giardino “all’italiana”. L’evoluzione del modello risente inoltre del rapporto sempre più organico tra l’architettura e le altre arti figurative a cui contribuirono alcuni tra i massimi artisti del periodo tra cui si citano, a titolo di esempio, Michelozzo, Giuliano da Sangallo, Bartolomeo Ammannati, Bernardo Buontalenti, il Giambologna.
Post consigliati