Saffo
Il nostro appuntamento settimanale con il De Mulieribus Claris di Boccaccio continua con Saffo, una delle più importanti poetesse di sempre.
Saffo nacque attorno al 630 a.C. a Ereso, una piccola città dell’isola di Lesbo, in Grecia. Provenendo da una famiglia nobile e ricca, si pensa che sia stato proprio questo ambiente ad aiutare la giovane ragazza a sviluppare uno stile di scrittura sofisticato: la sua poesia è infatti ritenuta unica e innovativa per l’epoca.
Secondo il mito, a Saffo è dovuta l’invenzione del plettro. Un giorno la poetessa salì in cima al monte Parnaso, consacrato al culto del dio Apollo e ritenuto la “dimora” della poesia, della musica e della cultura. Lì Saffo fu accolta dalle nove Muse, le dee della letteratura, delle scienze e delle arti, e le fu donata una lira: prendendo un piccolo oggetto da terra, lo utilizzò per accarezzare le corde dello strumento musicale, creando così una meravigliosa e complessa melodia, cosa che neanche gli uomini più abili al mondo erano riusciti a compiere.
Nonostante a noi siano pervenuti pochi frammenti di versi, l’eredità di Saffo è sopravvissuta al trascorrere del tempo. Oltre alla sua poesia, Saffo è conosciuta per aver espresso un interesse romantico nei confronti di altre donne: oggi la poetessa è da molti considerata un vero e proprio simbolo dell’omosessualità femminile, con le parole “saffico” e “lesbica” nate proprio come riferimento al suo nome e alla sua patria.
“Saffo”, miniatura tratta dal manoscritto “Livre des femmes nobles et renommees”, ms. Français 598, c. 71v, 1403, Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Parigi.
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